martedì 28 aprile 2009

IL NUOVO CHE AVANZA!!!!!!

L'Italia dei Valori di Francavilla F.na propone l'adesione alla Lista Comuni Virtuosi e al programma dei Comuni a 5 Stelle: Francavilla F.na da Comune delle buche e delle discariche a Comune Virtuoso
Il Nuovo che Avanza!!!!!!!!!!!!!!!!!


SVILUPPO
C'è una grande confusione sui termini consumo e sviluppo. Molti pensano che siano la stessa cosa. Il Governo per uscire dalla crisi si è trasformato in piazzista di elettrodomestici e di auto Fiat. Per chiarirmi le idee ho consultato il dizionario:
- Consumare: far diminuire o logorare con l'uso; esaurire; terminare
- Sviluppare: far crescere, potenziare
Il nostro futuro è lo sviluppo senza consumo. Va cambiato il modello di società o non ci sarà più una società. Il riciclo è una risorsa economica, il risparmio è una risorsa economica. Il pianeta in cui viviamo si rigenera continuamente. Il Comune a Cinque Stelle è un Comune del Pianeta. Un bene che dobbiamo trasmettere ai nostri figli.

Le Cinque Stelle corrispondono a cinque aree specifiche: Acqua, Energia, Sviluppo, Ambiente e Trasporti. Oggi pubblico un post sullo SVILUPPO. Inviate le vostre considerazioni nei commenti.
"PREMESSA PER RIFIUTI ZERO:
Per comprendere il concetto di Rifiuti Zero, attuato dallo Stato della California e che fa parte delle strategie d’azione descritte sul blog di Barack Obama è necessario partire da questi concetti:
a) tutto ciò che non è riutilizzabile, riciclabile e compostabile è un errore e deve essere sostituito nel ciclo produttivo attraverso una strategia che vede istituzioni-imprese-università collaborare da qui ai prossimi 15 anni
b) Il rapporto di posti di lavoro creati dall’industria del riciclo rispetto a quella d’incenerimento-discariche è di 15 a 1. Ogni 15 posti di lavoro per il riciclo se ne crea uno solo per discariche ed inceneritori (fonte Conai)
c) L’incenerimento, privato di sussidi pubblici (tasse dei cittadini) non si sostiene da solo dal punto di vista economico e risulta essere è il metodo piu’ costoso di smaltimento (fonte Wall Street Journal) e studio “Light myfire”.
d) come provato da studi comparati la raccolta porta a porta rispetto a quella stradale con cassonetti permette oltre a maggiori percentuali di raccolta differenziata con migliore qualità anche un maggior risparmio recupero-energetico di materiali che altrimenti andrebbero gettati-bruciati e/o di nuovo prodotti nei cicli produttivi (fonte studio Tea-Mantova)
e) I danni economici da inceneritori variano da 4 a 21 euro a tonnellata smaltita, quelli delle discariche da 10 euro a 13 euro per tonnellata smaltita (fonte studio: “Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration” 2008-Ecole des Mines-Parigi )

RIFIUTI ZERO NEI COMUNI A CINQUE STELLE
Di seguito i passi da seguire per attuare una politica di rifiuri zero nel proprio Comune:
- piani di riduzione rifiuti, come il progetto europeo "Meno 100kg pro capite" con prodotti alla spina, dematerializzazione, pannolini lavabili, acqua del rubinetto,compostaggio domestico, etc.
- accordi con imprese e grande distribuzione per creare sistemi di vuoto a rendere. Fare pressione sui livelli istituzionali superiori affinché si tassi il doppio-triplo imballaggio
- Aprire “Negozi del riciclo” in ogni Comune dove i cittadini possono consegnare e vendere bottiglie di plastica e vetro, lattine, carta ricevendo in cambio bonus denaro. Il valore educativo di questi negozi è fondamentale per far capire che nulla va sprecato
- per famiglie ed imprese, passare alla raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale tramite microchip (più ricicli meno paghi). Il porta a porta oltre a permettere di arrivare ad elevate percentuali di raccolta differenziata in pochi mesi (dal 65% all’85%) ha come pregio di spingere ad una riduzione dei rifiuti (cifra variabile tra il -10% e -20% di rifiuti prodotti)
- raccolta differenziata in tutte le scuole (classe per classe) come approvato a Treviso su idea del consigliere comunale David Borrelli (Grillitreviso) , Università, centri sportivi, cinema, parrocchie, luoghi di lavoro in modo da educare il cittadino in ogni aspetto della vita quotidiana
- realizzazione di isole ecologiche per rifiuti ingombranti e speciali/industriali. Una per quartiere/zona industriale e possibilmente una per Comune nei Comuni tra i 10.000 e 20.000 abitanti. Isole ecologiche di intercomunali per i piccoli Comuni
- costruzione impianti di digestione anaerobica e compostaggio con produzione di biogas-metano. I rifiuti organici e reflui agricoli prima di diventare fertilizzante naturale per i campi contribuiscono al recupero energetico producendo biogas-metano che può essere utilizzato anche per il trasporto pubblico locale (modello Linkoping, Svezia)
- costruzione di moderni centri riciclo modello “Vedelago” dove anche gli scarti residui non riciclabili (in primis quelli plastici-cartacei) appositamente selezionati sia meccanicamente che manualmente possono essere poi trattati tramite “estrusione” e trasformati in composti per l’industria del riciclo plastico o sabbie sintetiche per l’edilizia (evitando scavi in cave)
- costruzione di impianti di trattamento meccanico-biologico per la parte residua con bioessicazione della parte organica e loro integrazione con i centri riciclo modello “Vedelago”. Questi impianti possono costare il 75% in meno di un inceneritore e non inficiano la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti. Alcuni modelli di TMB (come l’israeliano Bioarrow) permettono anche la creazione di biogas con la parte degli scarti organici non intercettati dalla raccolta differenziata
-creazione di un apposito Centro Studi (uno per provincia) in collegamento con le imprese locali e le università (con creazione di corsi di eco-design) per studiare quanto selezionato e non ancora riciclato in modo che nei cicli produttivi delle aziende vengano gradualmente sostituiti tutti i materiali e oggetti non riutlizzabili, riciclabili o comportabili
- per i rifiuti industriali piu’ problematici e che non possono essere trattati diversamente a “freddo”, prendere in considerazione le tecniche di oxy-combustione senza fiamma- recuperare plastica, vetro,alluminio dalle vecchie discariche chiuse (landfill mining)
- chiusura entro i prossimi 15 anni di tutte le discariche ed inceneritori"
A cura di Matteo Incerti e di Marco Boschini


AMBIENTE

L'ambiente è tutto. Ogni aspetto della nostra vita è riconducibile all'ambiente: salute, trasporti, edilizia, agricoltura, rifiuti. La qualità della nostra vita è ambiente. Ci vogliono convincere che la vita è merce, che vale per il numero di anni che viviamo, come merce che si valuta al peso. La qualità non è un valore in sè. Siamo l'unico essere vivente che non vive a rifiuti zero. Vogliamo consumare tutto, mangiarci la Terra stessa, come diceva Terzani. Sappiamo che non è possibile, Sappiamo che l'ambiente non è di nostra proprietà, non è un prodotto, un derivato, un'obbligazione. L'ambiente siamo noi ed è l'unica vera eredità che lasciamo ai nostri figli. Non è materia per politici di professione, per banchieri, per società per azioni. L'ambiente non è denaro contante. I comuni non possono prostituire il territorio, è un reato, un delitto, forse il più infame.

AMBIENTE: Uso del territorio, edilizia, urbanistica

"Nell’ottica della decrescita la politica energetica va indirizzata prioritariamente verso la riduzione dei consumi, che per più del 50 per cento sono costituiti da echi e aumentare l’efficienza è il pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, perché la diminuzione della domanda di energia:
- accresce il loro contributo percentuale alla soddisfazione del fabbisogno
- libera grandi quantità di denaro che può essere reinvestito nel loro acquisto.
Se il paradigma della crescita non viene messo in discussione, la politica energetica viene impostata sulla ricerca illusoria di fonti rinnovabili illimitate e pulite che siano in grado di sostituire la carenza crescente di fonti fossili, eliminando al contempo l’impatto ambientale che generano. Il contesto culturale di riferimento di questa impostazione è l’ossimoro dello sviluppo sostenibile. In questo contesto la riduzione dei consumi ha un ruolo accessorio e si limita per lo più a richiami moralistici sulla necessità del risparmio energetico ottenibile con comportamenti improntati alla sobrietà.

1. Blocco delle aree di espansione edilizia nei piani regolatori delle aree urbane. Incentivazione delle ristrutturazioni qualitative ed energetiche del patrimonio edilizio esistente. Concessioni di licenze edilizie soltanto per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dimesse, previa destinazione di una parte di esse a verde pubblico
2. Formulazione di allegati energetici-ambientali ai regolamenti edilizi vincolanti la concessione delle licenze edilizie al raggiungimento degli standard di consumo previsti dalla Provincia autonoma di Bolzano (classe C: 70 kWh al metro quadrato all’anno)
3. Espansione del verde urbano nell’ottica di una riduzione dello squilibrio complessivo tra inorganico e organico, con fissazione di percentuali annue di incremento, al fine di:
- migliorare i microclimi urbani
- aumentare l’alimentazione delle falde idriche riducendo l’impermeabilizzazione dei suoli
- potenziare la fotosintesi clorofilliana per incrementare l’assorbimento CO2
4. Valutazione strategica dell’impatto ambientale per qualsiasi intervento sul territorio
5. Uso nell’edilizia di materiali locali, per quanto possibile, e riuso di materiali provenienti dalle demolizioni
6. Recupero delle acque piovane canalizzando i flussi delle grondaie in serbatoi di accumulo per sciacquoni e irrigazione
7. Divieto di costruire parcheggi per edifici destinati ad attività lavorative, divieto totale di sosta nelle strade dei centri storici a eccezione dei residenti e destinazione agli stessi dei parcheggi sotterranei esistenti.
8. Dotazione obbligatoria di impianti fognari dove sono ancora assenti
9.Impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario, possibilità di contributi/finanziamenti comunali per impianti di depurazione privati
10. Controllo periodico (almeno annuale) delle acque presenti nel territorio comunale (fiumi, torrenti, rogge, ecc) con la pubblicazione dei risultati". A cura di Maurizio Pallante


CONNETTIVITA’
Una persona senza orecchie e senza bocca. Un mostro uscito da una novella di Stephen King. Questo è il cittadino italiano senza connettività. L'accesso all'informazione attraverso la Rete deve essere gratuito, riconosciuto insieme alla carta di identità. I servizi via Internet devono essere accessibili da Castel Volturno a Pizzo Calabro, dalle periferie romane ai paesi dell'Appennino. La legge Pisanu che limita lo sviluppo dei punti Wi Fi va abolita. La Rete deve diventare come l'aria. Da una panchina di un parco o da un bar. Da un tunnel dell'autostrada o da un treno. Ovunque. La dorsale di accesso alla Rete va separata da chi fornisce i servizi. Deve tornare in mano pubblica, non di Mediaset, e fornire un servizio pubblico. I Comuni devono considerare la copertura della Rete allo stesso livello della rete idrica. Essenziale. Vitale. Per lavorare, per comunicare, per formare comunità, per informarsi. La Rete è trasparenza. Le sedute comunali vanno filmate dal Comune, a cura del Comune, trasmesse in diretta streaming, caricate su YouTube. I Comuni senza la connessione alla Rete o con velocità di accesso limitata sono tagliati fuori. Il vero Digital Divide per il lavoro e per l'informazione è tra il Comune connesso e il Comune disconnesso. La connettività è lavoro, promuove i servizi e le produzioni locali. La connettività è turismo. La connettività è democrazia. I Comuni a Cinque Stelle sono Comuni connessi.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.


CONNETTIVITA' :
1. Cittadinanza digitale a ogni residente
2. Favorire l'Introduzione di ripetitori Wimax per l'accesso mobile e diffuso della Rete e, allo stesso tempo, pretendere la diffusione dell'ADSL
3. Diffusione di punti Wi Fi nel territorio del Comune per una massima copertura, in particolare delle aree di maggior frequentazione
4.Servizi comunali disponibili, ogni volta che questo sia possibile, via Internet
5. Consigli comunali pubblici in diretta streaming via Internet
6. Incentivare la creazione di aree di telelavoro
7. Promuovere on line, con il concorso delle diverse aree produttive e di servizi, l'offerta presente nel Comune
8. Punti di accesso alla Rete nei posti pubblici, ad esempio le biblioteche
9. Promuovere corsi di informatizzazione e Internet
10. Dotare le scuole comunali di strutture per l'accesso a Internet (pc, stampanti, ecc.) da parte di studenti e insegnanti

ENERGIA

LA PRODUZIONE TERMOELETTRICA
Il rendimento medio delle centrali termoelettriche dell’Enel si attesta intorno al 38 per cento. Lo standard con cui si costruiscono le centrali di nuova generazione, i cicli combinati, è del 55/60 per cento. La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, consente di utilizzare il potenziale energetico del combustibile fino al 97 per cento. Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente, sia per gli effetti devastanti sull’Ambiente, sia perché accelerano l’esaurimento delle risorse fossili:
- potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti
- incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri commerciali, industrie con processi che utilizzano calore tecnologico, centri sportivi
- estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti di microcogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW
- incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti rinnovabili e alla microcogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai chilowattora riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote
- applicazione della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica, anche in considerazione dell’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che essi comportano
- eliminazione degli incentivi previsti dal Cip 6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili
- legalizzazione e incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a questo
- incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare le biomasse vergini, in piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo, con un controllo del legno proveniente da raccolte differenziate ed escludendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale
- incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.

IL RISCALDAMENTO DEGLI AMBIENTI
Se fosse applicata la legge 10/91, per riscaldare gli edifici si consumerebbero 14 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile l’anno. In realtà se ne consumano di più.Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio al metro quadrato calpestabile l’anno il consumo massimo consentito nel riscaldamento di ambienti. La metà del consumo medio italiano. Utilizzando l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di gasolio, al metro quadrato l’anno. Nel riscaldamento degli ambienti, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 deve articolarsi nei seguenti punti:
- applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici
- definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti
- riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziarie per gli inadempienti
- agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazione energetica col metodo “ESCO” (Energy ServiceCOmpany), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico
- elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri Paesi europei

ACQUA
Il 5 agosto 2008 l'acqua è stata privatizzata. Un diritto naturale è diventato merce grazie al PDL e al silenzio assenso del PDmenoelle. Lo ha sancito l'articolo 23 bis del decreto legge 112 di Giulio Tremorti. L'acqua in mano ai privati costa di più (ad Aprilia è arrivata a costare il 300% in più) e il livello di servizio rimane uguale a prima o peggiora. Se non paghi il pizzo alla società ti staccano il contatore. L'acqua deve rimanere pubblica. I Comuni a Cinque Stelle dovranno impedire la privatizzazione dell'acqua. Un Comune senza acqua non esiste. Rogge, torrenti, ruscelli, fiumi vanno controllati dal Comune. Se non gestisce il primo bene, il più essenziale per la comunità, il Comune non serve. Il Comune non è un'azienda.
Un passo dopo l'altro ci tolgono l'aria (avvelenata da CO2), il sole (coperto dallo smog), il cibo (intossicato dai rifiuti tossici), l'acqua (privatizzata). Che logica perversa è mai questa? Chi sono questi pazzi che ci tolgono la bellezza di vivere? E perché noi continuiamo a permetterglielo?
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?).Noi neppure.


ACQUA :
1. L'acqua deve rimanere pubblica
2. Definire una quantità pro-capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi
3. Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni: obbligo del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi, obbligo di usare l’acqua piovana per gli sciacquoni
4. Obbligo del recupero delle acque piovane in vasche di accumulo
5. Incentivazione, dovunque sia possibile, degli impianti di fitodepurazione
6. Ristrutturazione della rete idrica per ridurne le perdite, con gare d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote d’ammortamento degli investimenti (sul modello delle esco)
7. Rilevazione semestrale inquinamento corsi d'acqua nel territorio comunale con eventuale denuncia alle autorità competenti
8. Obbligatorietà di adozione dei depuratori (in assenza di rete fognaria) nelle abitazioni civili e nelle aziende con possibile contributo economico comunale
9. Promozione uso acqua potabile comunale
10. Promozione detersivi a basso livello di inquinamento
Con la collaborazione di Maurizio Pallante

TRASPORTI
Se le città fossero liberate dal traffico privato, si arriverebbe prima ovunque e questo vale soprattutto per chi usa l'auto. Se i mezzi pubblici fossero elettrici o a idrogeno si respirerebbe meglio. Se i trasporti ferroviari per i pendolari avessero un decimo dei finanziamenti della (inutile) alta velocità, milioni di italiani arriverebbero al lavoro o a scuola in orario senza doversi poi fare la doccia. Se le città avessero come priorità le piste ciclabili al posto dei parcheggi si potrebbero portare a scuola i nostri figli pedalando, invece di parcheggiare il SUV in doppia fila. Bisogna odiare la macchina, non i trasporti. Le politiche dei Comuni devono incentivare il trasporto pubblico in particolare per le fasce più deboli o decentrate sul territorio come avviene nelle Comunità montane o per i pensionati nelle città. Allo stesso tempo il trasporto privato, dove non è necessario, ad esempio nei centri cittadini, va vietato, Chi possiede un'auto in città deve avere un proprio posto macchina, in caso contrario non può usarla per parcheggiarla sui marciapiedi, nei giardini o dove c..o gli pare. Le auto in città vanno contingentate, dopo un certo numero vanno proibite. Il suolo pubblico non è della FIAT.
Nuove bretelle, parcheggi, collegamenti autostradali vanno valutati con molta attenzione. Se servono alla comunità, ai Comuni che sono interessati, se hanno un valore di lungo termine, si possono avviare. Altrimenti vanno proibiti senza se e senza ma. La bretella autostradale Broni-Mortara non serve a nulla e distrugge il territorio della Lomellina. Qualcuno ha chiesto il permesso ai pavesi? E' solo un esempio di come i soldi pubblici sono spesi senza pensare ai cittadini. Meno ospedali, più biciclette.

TRASPORTI :
Nel settore dei trasporti occorre intervenire sia a livello tecnico, incentivando lo sviluppo di mezzi di trasporto più efficienti e meno inquinanti, sia a livello organizzativo, favorendo lo sviluppo dei mezzi di trasporto pubblici e disincentivando l’uso dei mezzi privati soprattutto nelle aree urbane fortemente congestionate.
Definizione di un piano di trasporti pubblici non inquinanti da parte di ogni Comune sia per l'area comunale che in riferimento ai collegamenti esterni al Comune.
Dotazione di una rete di piste ciclabili "sicure" che consenta di raggiungere i punti di maggior interesse pubblico, esempio scuole, ospedali, municipi, ecc
Istituzione di parcheggi comunali per le biciclette.
Introdurre la possibilità di parcheggiare le biciclette all'interno dei condomini.
Pedonalizzazione dei centri cittadini.
Trasporti di collegamento con tra l'area urbana e le aree disperse sul territorio, ad esempio nelle comunità montane.
Favorire con apposite convenzioni i servizi di car sharing e di bike sharing.
Definire un tempo di carico scarico delle merci nelle città in orari prefissati, ad esempio dalle 6.30 alle 7.30 del mattino.
Diminuzione delle tasse comunali, da definire da Comune a Comune, per chi non possiede un'auto privata.
Piano urbano per la mobilità dei disabili.
Finanziamenti a strutture private che operano nel trasporto dei disabili.
Forte inasprimento delle sanzioni e eventuale ritiro dell'auto per un periodo da tre a sei mesi per chi parcheggia sugli scivoli per i disabili.
Agevolazioni per l'insediamento di punti pubblici di telelavoro.
Navette pubbliche per il trasporto dei bambini a scuola.
Lo sviluppo di un trasporto pubblico con una forte valenza sociale è una importante fonte di riduzione dei consumi di fonti fossili e di impatto ambientale con ricadute sulla salute dei citta

sabato 25 aprile 2009


venerdì 17 aprile 2009

Sgomorra


Troppa sabbia nel cemento armato (si fa per dire). Stupore generale: chi l’avrebbe mai detto? In Abruzzo, poi, regione dotata di una classe politica così irreprensibile da aver avuto l’intera giunta arrestata nel ’93 (tutti assolti grazie all’abolizione del reato, tranne il presidente Salini, condannato per falso e dunque promosso deputato da FI e poi passato all’Udeur) e un altro governatore, Del Turco, arrestato l’anno scorso.

Ora i pm paventano infiltrazioni della camorra nella ricostruzione e il neogovernatore
Chiodi s’indigna. Camorra in Abruzzo, ma quando mai? Bastava leggere un libro semiclandestino scritto da un ragazzo casalese, uscito tre anni fa. A pagina 236, nel capitolo «Cemento armato», il giovane scrittore scandisce il ritornello post-pasoliniano «Io lo so e ho le prove», poi butta lì: «Tutto nasce dal cemento, non esiste impero economico nel mezzogiorno che non veda il passaggio nelle costruzioni: appalti, cave, cemento, inerti, mattoni, impalcature, operai… So come è stata costruita mezza Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi e ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia… attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma… Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi…». Quel giovane scrittore si chiama Roberto Saviano. E il suo romanzo «Gomorra». Lo celebrano tutti. Purché, beninteso, nessuno lo legga.
Marco Travaglio

martedì 14 aprile 2009

Documento degli autosospesi del PD

L’innaturale ed imbarazzante accordo provinciale tra il PD, l’UDC ed altri movimenti di centro destra evidenzia la subalternità politica e culturale del PD agli interessi economici forti di questa provincia.
Il PD dopo 5 anni di positiva esperienza di governo provinciale invece di consolidare i risultati raggiunti e porsi come guida del processo di cambiamento già avviato, apre un laboratorio politico alleandosi con gli avversari politici di sempre e chiudendo ogni rapporto con gli alleati del centro sinistra.
Fatto ancora più grave è che la scelta viene imposta dall’alto dei palazzi romani e subita passivamente dagli organismi politici del partito. Il tutto si consuma in pochi giorni, senza un reale processo di partecipazione democratica della base e soffocando le tante obiezioni e forme di dissenso interno.
Da “partito delle primarie e della partecipazione” il PD rinuncia alla propria originaria identità trasformandosi in questa provincia in un partito cinico ed alla ricerca del consenso fine a se stesso.
Sul piano cittadino la scelta provinciale è ancora più indigeribile stante la presenza nell’UDC francavillese di buona parte dei consiglieri comunali ed assessori uscenti di AN, ivi compreso il Sen. Curto, avversario storico del centro sinistra, e corresponsabile della situazione di degrado politico amministrativo della città.
I firmatari di questo documento in questi mesi hanno coerentemente e convintamente sostenuto la necessità di costruire a Francavilla, anche in controtendenza con le scelte provinciali, una nuova alleanza di centro sinistra aperta al contributo di chi intende marcare una autentica discontinuità con chi ha governato la città in tutti questi anni.
Questa posizione, avvalorata non solo da una affinità politica programmatica con le forze del centro sinistra ma dalla circostanza che il centro destra si presenta alle elezioni amministrative profondamente diviso, è stata avversata all’interno del PD da coloro i quali hanno subito sposato l’idea del partito “ duttile”.
La rottura della alleanza con il centro sinistra a pochi giorni dalle elezioni amministrative è il frutto di questa nuova scuola di pensiero che evidentemente fa del trasformismo un valore cui ispirarsi.
La scelta del PD di correre da solo alle elezioni e di presentare un proprio candidato sindaco è assolutamente non condivisibile anche per lo stato di profonda disgregazione in cui versa il partito, decimato in questi mesi da dimissioni, abbandoni e motivate autosospensioni dall’organismo dirigente.
La decisione che appare suicida e frutto di “una vocazione minoritaria del partito” è stata in realtà assunta da 9 dirigenti su circa 30 dirigenti effettivi del coordinamento cittadino.
Spiace che Tommaso Resta si stia prestando a questa operazione politica, ma tale sua disponibilità conferma la avversità più volte manifestata di volere costruire una ampia coalizione di centrosinistra.
Probabilmente la candidatura a sindaco di Resta appare la più congeniale ai disegni di chi oggi rappresenta il laboratorio politico provinciale. È evidente che le scelte operate a Francavilla, come a Ostuni e a Brindisi, sono funzionali a questo “progetto”.
L’improponibilità, per ragioni di pudore, di un accordo diretto già al primo turno con l’UDC aennina portano a ritenere pressoché certo un reciproco allineamento, formale o non, al secondo turno nel rispetto del nuovo quadro politico provinciale.
Le rassicurazioni ufficiali di non accettare apparentamenti al secondo turno con l’UDC non sono convincenti soprattutto perché l’asse politico che regge quel che resta del coordinamento cittadino del PDnon è affidabile in questo senso.
I sottoscrittori del presente documento nel prendere atto della attuale situazione di inagibilità politica del PD locale e provinciale, nella convinzione di agire nel rispetto del progetto originario del PD, aderiscono con convinzione alla candidatura a Sindaco dell’avv. Mario Filomeno.
Unica scelta che garantisce esperienza, competenza e soprattutto discontinuità certa con il sistema politico clientelare che ha oppresso per tanti anni questa città.
Nel dichiararsi sin d’ora impegnati visibilmente e direttamente nella prossima campagna elettorale a sostegno del centrosinistra e dell’avv. Mario Filomeno invitano tutti gli iscritti ed elettori del PD a fare una chiara scelta di campo per dare forza ad un progetto politico programmatico chiaramente alternativo al malgoverno del centro destra.
Francavilla Fontana 14.04.2009

I sottoscritti Dirigenti PD

Candita Mimmo Dirigente coordinamento cittadino
Cinieri Fioranna Dirigente coordinamento cittadino
Contessa Leonardo Dirigente coordinamento provinciale
Fanelli Grazia Dirigente coordinamento provinciale
Fanizza Gino Dirigente coordinamento cittadino
Iaia Alfredo Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
Itta Antonio Dirigente coordinamento cittadino
Montanaro Giuseppina Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
Roma Tani Assessore provinciale
Solazzo Grazia Dirigente coordinamento cittadino
Tardio Mimmo Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
e componente assemblea regionale
Vinci Palma Dirigente coordinamento cittadino
Zizzo Mario Dirigente coordinamento cittadino

Comune a Cinque Stelle- Trasporti

Le Cinque Stelle corrispondono a cinque aree specifiche: Acqua, Energia, Sviluppo, Ambiente e Trasporti.

TRASPORTI NEI COMUNI A CINQUE STELLE
Nel settore dei trasporti occorre intervenire sia a livello tecnico, incentivando lo sviluppo di mezzi di trasporto più efficienti e meno inquinanti, sia a livello organizzativo, favorendo lo sviluppo dei mezzi di trasporto pubblici e disincentivando l’uso dei mezzi privati soprattutto nelle aree urbane fortemente congestionate.
Definizione di un piano di trasporti pubblici non inquinanti da parte di ogni Comune sia per l'area comunale che in riferimento ai collegamenti esterni al Comune.
Dotazione di una rete di piste ciclabili "sicure" che consenta di raggiungere i punti di maggior interesse pubblico, esempio scuole, ospedali, municipi, ecc
Istituzione di parcheggi comunali per le biciclette.
Introdurre la possibilità di parcheggiare le biciclette all'interno dei condomini.
Pedonalizzazione dei centri cittadini.

Favorire con apposite convenzioni i servizi di car sharing e di bike sharing.
Definire un tempo di carico scarico delle merci nelle città in orari prefissati, ad esempio dalle 6.30 alle 7.30 del mattino.
Diminuzione delle tasse comunali, da definire da Comune a Comune, per chi non possiede un'auto privata.
Piano urbano per la mobilità dei disabili.
Finanziamenti a strutture private che operano nel trasporto dei disabili.
Forte inasprimento delle sanzioni e eventuale ritiro dell'auto per un periodo da tre a sei mesi per chi parcheggia sugli scivoli per i disabili.
Agevolazioni per l'insediamento di punti pubblici di telelavoro.
Navette pubbliche per il trasporto dei bambini a scuola.
Lo sviluppo di un trasporto pubblico con una forte valenza sociale è una importante fonte di riduzione dei consumi di fonti fossili e di impatto ambientale con ricadute sulla salute dei cittadini.

mercoledì 8 aprile 2009

Comunicato

Al segretario del Partito Democratico

FRANCAVILLA FONTANA







Le forze politiche e i movimenti Italia dei Valori, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e Democratici per la Costituzione prendono atto della volontà espressa da autorevoli esponenti nazionali del Partito Democratico, seguita dalla scelta ufficiale dello stesso partito a livello provinciale, di voler perseguire intorno alla candidatura del presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese, un laboratorio politico teso a cancellare qualsiasi esperienza di centro-sinistra.

Tale scelta è supportata dall’UDC, dal nuovo movimento dell’On. Poli Bortone e da varie liste di centro.

La richiesta del PD di pretendere solo a Francavilla, e a seguito di un percorso che l’ha visto disgregato al suo interno, la candidatura di un proprio rappresentante è chiaramente funzionale al prospettato laboratorio politico.

E’ emerso negli ultimi giorni, e come si avrà modo di spiegare pubblicamente, che la scelta di una coalizione di centro-sinistra guidata da un rappresentante del PD costituisce solo la possibilità di gestire successivamente i rapporti con l’UDC di Francavilla e che per ragioni di “pudore” si vorrebbero evitare al primo turno.

Diversamente è incomprensibile come sia stata posta una pregiudiziale su una figura che avrebbe garantito in assoluto un effettivo percorso di centro-sinistra in perfetta alternatività e discontinuità politico-amministrativo.

Il riferimento è al candidato Mario Filomeno, in passato sindaco e rappresentante del Partito Popolare Italiano nonché elettore del PD, come dal medesimo più volte dichiarato anche pubblicamente.

Pertanto le scriventi forze politiche e movimenti esprimono ogni disappunto per i comportamenti non lineari e non improntati a correttezza e lealtà del partito da te rappresentato.

Italia dei Valori, Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Democratici per la Costituzione intendono proporre a Francavilla un laboratorio alternativo, di fatto già avviato da giugno scorso, per offrire alla città una possibile scelta di cambiamento rispetto agli scenari che si prospettano e caratterizzati dalla presenza di due poli di centro-destra.

In questo sono da rammentare le linee politico-programmatiche già elaborate e rese pubbliche anche a mezzo di specifiche iniziative.

Le scriventi forze politiche e movimenti fanno appello agli elettori di centro-sinistra perché aderiscano al progetto politico proposto con Mario Filomeno candidato sindaco, spendendosi da protagonisti per un’idea di cambiamento che si ritiene non solo necessaria per Francavilla ma davvero possibile con il contributo attivo di tanti.



La Coalizione di Centro-Sinistra



Francavilla Fontana, li 08/04/2009