Oggetto: Questione morale: trasparenza, responsabilità e ricambio generazionale della politica.
In queste ultime ore assistiamo al riesplodere della questione morale soprattutto all’interno del Partito Democratico in seguito agli avvenimenti di cronaca giudiziaria in Campania e Calabria.
Innanzitutto bisogna avere l’onestà intellettuale nel dichiarare che tale questione non ha colore politico e che pertanto non riguarda quel partito piuttosto che un altro. A questo bisogna aggiungere che, dopo Mani Pulite, in realtà non vi è stato nel modo più assoluto una diminuzione della corruzione e della immoralità nella politica come in altri settori della società, al contrario. Sono cambiati i sistemi e gli accorgimenti, ma non la propensione.
Per questo è necessario un’analisi profonda che deve coinvolgere il sistema politico italiano, analisi necessaria per riportare il nostro Paese negli standard di democrazia degli altri Stati Occidentali. Difatti la corruzione del mondo politico lede alle basi la nostra democrazia, fatta troppo spesso di parole e innumerevoli leggi, che nulla possono di fronte a tale questione.
Infatti, sicuramente la Magistratura può contrastare il problema con la sua azione quotidiana, nell’applicazione delle leggi del nostro ordinamento, ma non può sicuramente estirpare il problema. Ad ogni corruttore scoperto se ne crea subito un altro.
Quindi bisogna innanzitutto cercare di trovare i modi e gli strumenti per risolvere la questione che riguarda soprattutto, ma non solo, il nostro Mezzogiorno, in vista anche delle riforma del sistema istituzionale in senso federale. A tal fine bisogna fare riferimento ai molti interventi del nostro Presidente della Repubblica, che cerca di svegliare le coscienze e creare degli scossoni in senso positivo nelle nostre dirigenze politiche meridionali.
Sicuramente tra gli strumenti che potrebbero creare le condizioni favorevoli per una soluzione del problema è il codice etico di cui dovrebbero dotarsi ogni partito e cui dovrebbero attenersi tutti i relativi membri, pena l’allontanamento degli stessi, codice etico che il partito dell’Italia dei Valori già si è dotato.
Di notevole importanza è anche la risoluzione dei vari conflitti d’interesse che attanagliano il nostro Paese, a tutti i livelli, che possono creare le condizioni per l’affermarsi di politiche immorali, infatti non si perseguono politiche per soddisfare gli interessi collettivi, ma quelli affaristico-privati.
Ma lo strumento più efficace per controllare i nostri rappresentanti e risolvere il problema, a qualsiasi livello istituzionale, è l’avvicinare il popolo alle stanze dei bottoni dove vengono decisi i nostri destini. Tutti i mezzi che portano a tale fine sono essenziali per lo scopo. Avvicinare la gente al “ Palazzo”, eliminare la distanza tra la politica e la società. In tale contesto s’innesta la questione molto importante della “Responsabilità” dei nostri politici, i quali sono irresponsabili politicamente delle azioni che mettono in atto in quanto non riconducibili direttamente ad essi e, inoltre, con la legge elettorale “porcata”, non li votiamo neanche direttamente ma sono le segreterie che decidono chi debba essere eletto e chi no.
Concretamente:
Codice etico dei partiti, escludendo dalla politica tutti i condannati;
Legge sugli innumerevoli e diffusi conflitti d’interesse;
Anagrafe pubblica degli Eletti (rendere pubblico l’azione politico-amministrativa di ogni rappresentante come le presenze in consiglio e le iniziative legislative ecc.);
Diretta streaming di tutti i consigli comunali, provinciali, regionali di qualsiasi giunta o consiglio dei ministri o di assessori, delle commissioni a qualsiasi livello;
Pubblicazione sui relativi siti istituzionali di tutti i resoconti di tutte le riunioni di cui sopra;
Utilizzare le tecnologie per consultare i cittadini per le decisioni compatibili;
Referendum locali per coinvolgere i cittadini nel momento decisionale.
Queste sono alcune proposte, ma se ne possono avanzare altre, che l’Italia dei Valori propone per avvicinare la gente alla politica affinché questa sia più trasparente e responsabilizzare i politici per risolvere il problema relativo alla questione morale.
Infine, ma non meno importante, la necessità di un ricambio generazionale della politica, lasciare ampio spazio ai giovani che vogliono impegnarsi con il loro entusiasmo, e sicuramente meno portatori di diffusi conflitti d’interesse. Attualmente riescono ad emergere, nella maggior parte dei casi, i figli d’arte della politica, con dietro il potente di turno a sponsorizzarlo non disinteressatamente.
Il Circolo dell’Italia dei Valori di Francavilla Fontana è una risposta a tutto ciò, in quanto costituito da giovani che non hanno altre esperienze politiche e quindi non sono responsabili del dissesto in cui versa il nostro Comune (basti pensare che quest’ultimo non ha un sito istituzionale operativo, in deroga alla legge e che allontana la gente dalla possibilità di accedere e controllare il Comune, come la necessità di indicare gli incarichi di collaborazione esterni pena la relativa decadenza), che hanno voglia di impegnarsi con responsabilità ed entusiasmo rappresentando quel ricambio necessario per la politica.
Trasparenza davanti ai cittadini.
Responsabilità davanti alla legge ed ai cittadini.
Ricambio generazionale.
Questo è quello che vogliamo, questo è quello che siamo.
Salvatore Madaghiele
lunedì 22 dicembre 2008
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