mercoledì 25 febbraio 2009

Un'alternativa possibile

La coalizione di centro-sinistra che sostiene la candidatura a Sindaco dell’Avv. Mario Filomeno ha da tempo esplicitato le linee programmatiche di cui intende farsi portavoce, conscia della necessità di creare dei punti fondamentali attorno ai quali realizzare un vero e proprio programma di risanamento della città degli Imperiali.

Inoltre di pochi giorni fa l’invio da parte della suddetta coalizione di un esposto alle Procure della Repubblica di Bari e Brindisi relativo all’iter procedurale sulla Discarica di via San Vito.

Nel prosieguo della ratio dei documenti sopra menzionati, il circolo dell’Italia dei Valori di Francavilla F.na intende realizzare uno studio finalizzato alla proposta innovativa, che vede già altre amministrazioni comunali impegnate concretamente (vedi il comune di Melpignano) del programma “Lista Comuni a Cinque Stelle”.

Cinque Stelle sta per cinque aree tematiche: Acqua, Energia, Sviluppo, Ambiente e Trasporti. Tali aree specifiche vengono analizzate secondo i più recenti studi ed esperienze pilota internazionali proponendo soluzioni veramente alternative e soprattutto SOSTENIBILI.

E’ nostro intendimento utilizzare una nuova metodologia di approccio alle problematiche della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Difatti è superfluo ricordare le importanti conseguente sull’impatto ambientale ed economico di tale questione.

Innanzitutto bisognerebbe seguire un approccio che prevede come obiettivo il “Rifiuti Zero”.

Per comprendere il concetto di Rifiuti Zero, attuato dallo Stato della California e che fa parte delle strategie d’azione descritte sul blog di Barack Obama è necessario partire da questi concetti:
a) tutto ciò che non è riutilizzabile, riciclabile e compostabile è un errore e deve essere sostituito nel ciclo produttivo attraverso una strategia che vede istituzioni-imprese-università collaborare da qui ai prossimi 15 anni;
b) Il rapporto di posti di lavoro creati dall’industria del riciclo rispetto a quella d’incenerimento-discariche è di 15 a 1. Ogni 15 posti di lavoro per il riciclo se ne crea uno solo per discariche ed inceneritori (fonte Conai);
c) L’incenerimento, privato di sussidi pubblici (tasse dei cittadini) non si sostiene da solo dal punto di vista economico e risulta essere il metodo piu’ costoso di smaltimento (fonte Wall Street Journal) e studio “Light myfire”.
d) come provato da studi comparati la raccolta porta a porta rispetto a quella stradale con cassonetti permette oltre a maggiori percentuali di raccolta differenziata con migliore qualità anche un maggior risparmio recupero-energetico di materiali che altrimenti andrebbero gettati-bruciati e/o di nuovo prodotti nei cicli produttivi (fonte studio Tea-Mantova);
e) I danni economici da inceneritori variano da 4 a 21 euro a tonnellata smaltita, quelli delle discariche da 10 euro a 13 euro per tonnellata smaltita (fonte studio: “Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration” 2008-Ecole des Mines-Parigi ).

Di seguito, in concreto, i passi da seguire per attuare una politica di rifiuti zero:
- piani di riduzione rifiuti, come il progetto europeo "Meno 100kg pro capite" con prodotti alla spina, dematerializzazione, pannolini lavabili, acqua del rubinetto, compostaggio domestico, etc.;
- accordi con imprese e grande distribuzione per creare sistemi di vuoto a rendere. Fare pressione sui livelli istituzionali superiori affinché si tassi il doppio-triplo imballaggio;
- Aprire “Negozi del riciclo”, dove i cittadini possono consegnare e vendere bottiglie di plastica e vetro, lattine, carta ricevendo in cambio bonus denaro. Il valore educativo di questi negozi è fondamentale per far capire che nulla va sprecato;
- per famiglie ed imprese, passare alla raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale tramite microchip (più ricicli meno paghi). Il porta a porta oltre a permettere di arrivare ad elevate percentuali di raccolta differenziata in pochi mesi (dal 65% all’85%) ha come pregio di spingere ad una riduzione dei rifiuti (cifra variabile tra il -10% e -20% di rifiuti prodotti);
- raccolta differenziata in tutte le scuole (classe per classe), centri sportivi, cinema, parrocchie, luoghi di lavoro in modo da educare il cittadino in ogni aspetto della vita quotidiana;
- realizzazione di isole ecologiche per rifiuti ingombranti e speciali/industriali;
- costruzione impianti di digestione anaerobica e compostaggio con produzione di biogas-metano. I rifiuti organici e reflui agricoli prima di diventare fertilizzante naturale per i campi contribuiscono al recupero energetico producendo biogas-metano che può essere utilizzato anche per il trasporto pubblico locale (modello Linkoping, Svezia);
- costruzione di moderni centri riciclo modello “Vedelago” dove anche gli scarti residui non riciclabili (in primis quelli plastici-cartacei) appositamente selezionati sia meccanicamente che manualmente possono essere poi trattati tramite “estrusione” e trasformati in composti per l’industria del riciclo plastico o sabbie sintetiche per l’edilizia (evitando scavi in cave);
- costruzione di impianti di trattamento meccanico-biologico per la parte residua con bioessicazione della parte organica e loro integrazione con i centri riciclo modello “Vedelago”. Questi impianti possono costare il 75% in meno di un inceneritore e non inficiano la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti. Alcuni modelli di TMB (come l’israeliano Bioarrow) permettono anche la creazione di biogas con la parte degli scarti organici non intercettati dalla raccolta differenziata;
-creazione di un apposito Centro Studi (uno per provincia) in collegamento con le imprese locali e le università (con creazione di corsi di eco-design) per studiare quanto selezionato e non ancora riciclato in modo che nei cicli produttivi delle aziende vengano gradualmente sostituiti tutti i materiali e oggetti non riutlizzabili, riciclabili o comportabili;
- per i rifiuti industriali piu’ problematici e che non possono essere trattati diversamente a “freddo”, prendere in considerazione le tecniche di oxy-combustione senza fiamma- recuperare plastica, vetro,alluminio dalle vecchie discariche chiuse (landfill mining);
- chiusura entro i prossimi 15 anni di tutte le discariche e inceneritori.

Questo nuovo approccio alle problematiche della Raccolta e Smaltimento dei rifiuti, come detto sopra, trovano già delle amministrazioni comunali aderenti, (vedi Lista comuni a Cinque Stelle) per non parlare di altri Stati esteri (vedi la California) ed hanno in sé anche connotato di sviluppo economico, basti pensare alla ricaduta occupazionale, al risparmio che il riciclo produce, alla diminuzione se non eliminazione degli effetti collaterali che hanno comunque un costo economico-sociale importante.

Se a questo aggiungiamo la grave crisi economica che affligge il nostro Paese, al pari o forse più degli altri, è importantissimo creare delle situazioni virtuose SOSTENIBILI e su queste puntare per il ripensamento di molti obiettivi del post-industrialismo (vedi quello che sta attuando Obama)

Ricordiamo la lezione dell’economista Keynes, negli ultimi tempi ritornata di moda dopo il fallimento della “mano invisibile” smitheriana che ci ha portato a dover affrontare una crisi globale ancora indefinita nella misura, ben rappresentata dal suo esempio di “uno Stato che produce ricchezza assumendo sia operai per creare delle buche (ma la nostra città le ha ereditate dalle fallimentari amministrazioni di centro-destra) sia operai per riempirle”, orbene pensiamo quale produzione di ricchezza possiamo realizzare se creamo le condizioni per l’affermarsi di nuove occupazioni “VERAMENTE UTILI” per la società, spingendo, ritornando all’argomento rifiuti, il sistema verso una raccolta differenziata porta a porta, negozi del riciclo, fiere del riciclo (come quella denominata “le soffitte in piazza”), incentivandone la realizzazione.

A tal proposito, infine, per quanto riguarda la realizzazione, oltre alla incentivazione economica (sotto forma di diminuzione dell’imposizione fiscale locale relativa) bisogna scardinare pregiudizi oramai obsoleti, tramite il dialogo stretto tra amministratori, che devono spiegare l’insostenibilità delle odierne soluzioni e delle nostre abitudine quotidiane, ed amministrati.

Trasformare la nostra città da “Paese delle discariche e delle buche” in comune virtuoso, moderno alternativo e veramente proiettato verso modelli di sviluppo sostenibili.

Il nostro Paese ha bisogno di alternatività possibile e sostenibile, parole nuove, un nuovo linguaggio, nuove idee ad ampio respiro.

Questo è ciò che il giovane circolo dell’Italia dei Valori propone, una nuova alternativa possibile.

Circolo dell’Italia dei Valori di Francavilla F.na

3 commenti:

ken ha detto...

Spero vivamente che quanto detto qui, sia portato avanti da quanti + soggetti politici possibli. Perché il tema dei "rifiuti" penso sia di enorme importanza economica e anche ambientale.
Non arroccatevi l'esclusiva su questo tema ma cercate di farlo permeare il + possibile nella nostra piccola e purtroppo ignorante società francavillese.
Da uno dei tanti francavillesi fuori per studio..

Enea ha detto...

Caro Nikon,
il nostro sforzo è svegliare le coscienze assopite e così coinvolgare quante più persone possibili, azzerando quelle dastanza tra amministrati e amministratori, condizione indispensabile per spiegare le ciò che si vuole realizzare e che, a parer nostro deve essere realizzato, per un vivere civile e uno sviluppo sostenibile
Ciao

Anonimo ha detto...

Speriamo che anche a Francavilla, si cominci quanto prima con la racolta differenziata porta a porta, e che tutto il ciclo dei rifiuti funzioni!!!!!